Celentano, Agenzia delle Uscite e giustizia “nordica”

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COMMENTANDO QUALCHE NOTIZIA DI ATTUALITA’

Celentano, Agenzia delle Uscite e giustizia “nordica”

Tre “note” del vescovo mons. Adriano Tessarollo

A proposito di Celentano al Festival.

Io non ho visto la trasmissione del Festival di Sanremo e quindi non posso commentare che ‘per sentito dire’ o per aver letto sui giornali. Certo che può essere buono il consiglio rivolto ai preti di ‘Parlare di Dio, della Salvezza e del Paradiso’. Però Celentano dovrebbe anche prendersi la briga di leggere qualche pagina dei grandi profeti come Isaia e Amos, tanto per citarne qualcuno, per non parlare poi dei Vangeli, ricchi dei tanti insegnamenti di Gesù come la parabola del “Ricco sfacciato e del povero Lazzaro” nel vangelo di Luca, capitolo 16. Se poi l’obiettivo era di vendicarsi delle critiche di Avvenire e di Famiglia Cristiana, con la sparata dell’invito a chiudere quotidiano e settimanale, credo proprio che la

trovata non gli abbia fatto onore e qualcuno potrebbe ricordargli il detto manzoniano che leggiamo al cap. 34 dei “Promessi Sposi”: «Va’, va’, povero untorello…, non sarai tu quello che spianti Milano».

 

Al Presidente Monti.

Sembra che cominci a funzionare molto bene l’Agenzia delle Entrate, con i suoi controlli che si vanno estendendo e scoprono molti grandi evasori. Non sarebbe utile che mettesse in piedi anche l’Agenzia delle Uscite, visto che continuamente si hanno notizie – e sono solo quisquilie rispetto alla realtà – di fughe incontrollate di soldi erogati dallo Stato per certi fini e che invece prendono altre strade, e nessuno se ne accorge o lo si scopre solo tanto tempo dopo? Segno che di quei soldi quell’Istituzione poteva benissimo fare a meno! Che giova continuamente rastrellare per raccogliere se poi non si ha cura di chiudere le falle che sperperano il denaro pubblico, prezzo dei sacrifici di molti che spesso devono misurare le spese quotidiane?

A proposito di giustizia.

La diocesi di Chioggia sta attendendo da 20 anni la conclusione di un procedimento giudiziario che riguarda la ‘nota’ Casa per ferie di Feltre. Dico che sta attendendo da 20 anni! Chi doveva pagare ha dichiarato fallimento e i creditori, suoi operai, banche, e diocesi di Chioggia attendono da 20 anni. E l’immobile è inutilizzato e in degrado e ora sembra anche incustodito. Gli unici a essere pagati sono i giudici che si dovrebbero occupare della cosa e il curatore fallimentare, un commercialista di Padova, che, immagino, prenderà regolarmente le sue parcelle, senza che la cosa, ripeto, dopo 20 anni giunga a conclusione. E neanche l’avvocato può nulla…, sempre tutto rimandato… Naturalmente dopo 20 anni quell’immobile ha perso notevolmente valore sia per il degrado subito in tutto questo tempo, sia perché tutti sanno che ora le condizioni di mercato non sono favorevoli. E meno si prende da quell’asta di vendita, meno i creditori si portano a casa. Ma questo lascia giudici e curatore fallimentare (e anche il fallito insolvente) molto tranquilli! Viva anche la nostra nordica giustizia! E avrei anche qualche altra cosa, ma mi fermo qui.

+ vescovo Adriano Tessarollo