commentando… “Difendiamo i nostri figli”

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“Difendiamo i nostri figli”

Sabato 20 Giugno alle ore 15.30 a Roma, in Piazza San Giovanni ci sarà (c’è stata) una manifestazione promossa da molte associazioni e da cittadini di diverso credo, per far informare l’opinione pubblica che nelle scuole italiane si sta imponendo ai bambini l’ideologia ‘gender’ attraverso la proposta di progetti di educazione “alle differenze” o contro il bullismo omofobico. L’”eterosessualità” viene presentata quindi come norma culturale imposta dalla società, mentre la sessualità umana non dipenderebbe dalla natura, non esisterebbero differenze tra maschi e femmine, e l’identità sessuale sarebbe frutto di condizionamenti culturali e si potrà quindi scegliere e cambiare anche più volte genere a prescindere dal proprio sesso di nascita.

La diffusione di queste teorie comporta il rischio di una precoce sessualizzazione, di confusione nella crescita psicologica, nello sviluppo dell’identità affettiva e sessuale. Questa manifestazione vuole attirare l’attenzione pubblica sulla cosiddetta “ideologia gender” e contrapporsi dal punto di vista laico, scientifico e di ragione, allo scardinamento del matrimonio tra uomo e donna e della famiglia stessa, alla legittimazione del matrimonio omosessuale e del diritto di adozione da parte di coppie omosessuali, alla diffusione della pratica dell’utero in affitto, all’adozione di leggi che limitano il diritto di opinione e di espressione, all’educazione sessuale nelle scuole senza il consenso e coinvolgimento delle famiglie, al diffondersi dell’ideologia gender imposta come “pensiero unico”. Sono all’opera numerose organizzazioni transnazionali e lobby di vario genere per imporre questa ideologia, presentandola come una battaglia di progresso e tacciando di omofobia o oscurantismo chi non la condivide. Ma si sta tentando anche di imporre questo pensiero attraverso provvedimenti legislativi che propongono di rimodellare l’istituzione del matrimonio, della famiglia, della persona e della società. Saranno i genitori a dover vigilare sulle scuole, fin dalle materne, perché i loro figli non vengano messi in confusione riguardo alla loro identità sessuale e a quella dei loro stessi genitori, come se non avessero una mamma e un papà. Altra cosa è rispettare e non discriminare.

+ Adriano