Idiosincrasia

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Idiosincrasia

Prendo da Wikipedia il senso di questa parola: “una forte avversione per situazioni o persone non gradite. In questo significato può ritenersi sinonimo di antipatia, avversione verso qualcuno o qualcosa”. Anche dal punto di vista medico esso significa (ancora da Wikipedia): “un soggetto che presenta una particolare, eccessiva e/o violenta reazione quando entra in contatto con certe sostanze, siano solide, liquide o gassose anche se non dannose”. Prendo spunto da questa parola per commentare atteggiamenti e scelte che vengono gabellate come ‘culturali’ o ‘rispettose delle minoranze’ o ‘a tutela dei diritti di tutti’. Leggevo nei giorni scorsi: Addio a “avanti Cristo” e “dopo Cristo”, per fare un piacere a islamici e non cristiani. Questo accade in molte scuole del Sussex e dell’Essex, in Inghilterra, dove la sigla tradizionale del calendario gregoriano che usa termini BC (avanti Cristo, ingl. Before Christ) e AD (Anno Domini = Anno del Signore) rimarranno di uso comune, ma BCE (avanti l’era comune, ingl. Before Common Era) e CE (Era comune, ingl. Common Era), utilizzati già fin dal sesto secolo, saranno d’ora in poi utilizzati per dimostrare sensibilità nei confronti di coloro che non sono cristiani, evitando di usare il nome Cristo o Signore.

Qualcuno ha criticato questa scelta come ridicola provocazione del «politicamente corretto» e nell’intento di «non offendere gli studenti musulmani». Ma l’imam Ibrahim Mogra si è detto contrario al cambiamento, visto che il calendario gregoriano non reca nessuna offesa alla comunità musulmana, cosa ribadita anche dal portavoce degli ebrei britannici: «Non penso che a qualcuno interessi se le scuole usano le diciture “avanti Cristo” e “Anno Domini”». Guarda caso poi che anche l’Arabia Saudita, proprio l’anno scorso, ha deciso di usare il calendario gregoriano in tutti gli uffici pubblici, abbandonando il calendario islamico, non certo per motivi religiosi ma economici: i funzionari lavoreranno 11 giorni in più senza incremento di spesa per lo Stato. L’idiosincrasia (cioè forte avversione, antipatia, eccessiva e/o violenta reazione) per nomi, immagini, feste cristiane e per tutto ciò che è cristiano o ricorda il cristianesimo, ce l’hanno i nostri europei e italiani “politicamente corretti”, solo che lo fanno nascondendosi dietro false motivazioni e volendo darci da intendere di essere più ‘avanzati’ e più rispettosi delle ‘minoranze’, che sono loro, riducendo a silenzio le ‘maggioranze’, quasi si dovessero vergognare di richiedere il rispetto delle proprie idee o convinzioni o di impedirne la pubblica manifestazione. Idee e convinzioni che peraltro non danneggiano nessuno e a cui nessuno è obbligato ad aderire.

+ Adriano Tessarollo

Da Nuova Scintilla n.39 – 15 ottobre 2017