La festa dei Santi Patroni, oggi.

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La festa dei Santi Patroni, oggi.

Sabato 11 giugno la nostra diocesi di Chioggia celebra la Solennità dei santi martiri Felice e Fortunato al cui patrocinio la nostra Chiesa è affidata. La festa patronale è per ogni diocesi, città o paese un appuntamento annuale che mette insieme la fede cristiana, la cultura e le tradizioni del popolo. Mi chiedo se non sia utile ripensare le modalità celebrative di tutte le feste patronali perché siano significative per la loro dimensione religiosa. Andrebbero forse inserite in un “itinerario di fede” che aiuti i giovani, i ragazzi, le famiglie, la comunità tutta ad approfondire le qualità di una Chiesa profetica ed evangelica che si ispiri alla testimonianza dei suoi patroni mentre ne invoca l’intercessione. Essa raggiungerebbe il suo scopo se, celebrando quanto il Signore ha operato nei Santi patroni, promuovesse, incrementasse la fede personale e la manifestasse con pubblica testimonianza. Le feste che la tradizione cristiana ha conservato fino ai nostri giorni contengono un patrimonio prezioso di valori non solo da non perdere, ma da rilanciare e rivitalizzare nel moderno contesto sociale e culturale con una adeguata opera di evangelizzazione. È auspicabile che queste feste non si riducano a manifestazioni culturali o economiche disancorate da un’autentica adesione di fede e spesso diventate monopolio di gruppi che perseguono finalità altre. Comunque, buona festa a tutta la nostra chiesa diocesana!

Per dovere di giustizia

Tempo indietro, appena è stato annunciato dalla Regione un taglio ai contributi alle scuole dell’infanzia paritarie e agli asili nido, ho espresso le mie perplessità per questa scelta dei responsabili regionali. Oggi è giusto sulle stesse colonne di questo settimanale dare atto che il contributo previsto è stato ripristinato, con grande sollievo per chi presiede e dirige questi servizi. E non lo dico perché son venuti dei soldi, ma perché è un bel segno che mostra di riconoscere, almeno a livello regionale, il valore del servizio sociale offerto alla gran parte delle famiglie di questa nostra Regione. È un servizio ben fatto, che comporta un grande risparmio per i costi sociali a prezzo del sacrificio di molti. Sarebbe finalmente ora che le Istituzioni pubbliche riconoscano che c’è bisogno della collaborazione di tutti per questo servizio e che lo Stato non pretenda un monopolio che con fatica è in grado di sostenere. Quando Renzi annuncia che col nuovo Senato lo Stato risparmia 100 milioni l’anno, dovrebbe ricordarsi, o meglio dovrebbe ricordarlo con coraggio a tanti partiti, che grazie all’impegno delle scuole paritarie, che essi continuano ad ostinarsi a non finanziare, lo Stato risparmia circa 6 miliardi l’anno. Mi auguro che l’intelligenza prevalga sull’ideologia di certa cultura dura a morire in Italia.

+ Adriano Tessarollo

(dal settimanale diocesano “Nuova Scintilla”, n 22 del 5 giugno 2016)