La preghiera al Santo

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Pellegrinaggio diocesano alla Basilica di S. Antonio

La preghiera al Santo

Martedì 5 giugno si è svolto il consueto pellegrinaggio diocesano alla Basilica di Sant’Antonio a Padova, dove il vescovo Adriano ha presieduto alle ore 18 la concelebrazione eucaristica, partecipata da una quarantina di sacerdoti e da una folla di fedeli che gremiva la chiesa, provenienti da tutte le zone della diocesi (tra essi anche un gruppetto di bambini della Prima Comunione della parrocchia di S. Andrea). La celebrazione è stata introdotta e conclusa dall’intervento del rettore della Basilica, P. Enzo Poiana, che ha ringraziato tutti della vasta, intensa e devota partecipazione.

Riportiamo il testo dell’omelia-preghiera pronunciata dal vescovo Adriano.

 

Carissimi sacerdoti e fedeli della Diocesi di Chioggia e altri fedeli che partecipate a questa solenne celebrazione in onore di Sant’Antonio nella ‘tredicina’ che precede la sua festa, siamo qui convenuti ad invocare l’intercessione del Santo, ciascuno con tante attese e preghiere per tante persone o situazione che ci stanno a cuore. Il brano del vangelo di Matteo che abbiamo ascoltato attira la nostra attenzione sul fatto che all’origine della missione di Gesù e all’invio dei suoi discepoli c’è il grande amore pieno di compassione di Cristo per l’umanità rappresentate in quelle “folle stanche e smarrite come pecore senza pastore”. Frate Antonio si è presentato nel suo tempo a predicare il Vangelo di Gesù con lo stile della vita piena di fede e di semplicità, e pieno di compassione per tutte le situazioni in cui vedeva gli uomini e donne del suo tempo soffrire sotto il peso di grandi sofferenze. In queste situazioni, la sua preghiera si innalzava a Dio con così grande fervore e fede da ottenere dal Signore straordinari interventi di liberazione da quei mali: per questo S. Antonio è detto il Santo dei miracoli.

Allora vorrei che oggi la nostra preghiera al Santo, oltre alle nostre richieste personali, avesse a cuore anche la situazione di questo nostro tempo, ricco certamente di tanti doni del Signore, ma anche carico di povertà, di sofferenze e violenze e di tante responsabilità. Vorrei indicare alla nostra comune preghiera, con l’ardire di chiedere ‘miracoli’ per intercessione del Santo, quattro ambiti nella nostra vita sociale, politica, economica e religiosa.

1. Si è appena concluso il grande raduno internazione sulla famiglia, con la presenza di papa Benedetto a Milano. Abbiamo ascoltato che la famiglia, luogo e contesto di vita, di gioia, di amore e comunione, ha bisogno di particolare attenzione e aiuto da parte di tutti perché non abbia a soccombere sotto la minaccia di tensioni e di egoismi che finiscono per portare a divisioni e rotture che sono causa di tante sofferenze sia per i coniugi come per i figli. Proteggi, o Santo dei miracoli, le nostre famiglie dalla continua minaccia che questo nostro tempo porta alla famiglia stessa, snaturando il senso e il concetto stesso di famiglia.

2. Abbiamo bisogno di chiederti un miracolo anche per la vita politica ed economica mondiale, ma specialmente del nostro paese. Intercedi, o Santo, per noi, perché possiamo avere una classe politica che viva il compito e la missione che come elettori le affidiamo. Non cerchino principalmente i politici di assicurarsi spazio di potere e privilegi di gruppi, ma attraverso leggi semplici, sagge e oneste promuovano l’equità, la giustizia e il bene di tutti. E gli uomini o donne o gruppi che governano l’economia mondiale e nazionale non impongano la logica crudele ed egoistica del sempre più alto profitto di pochi che miete vittime nelle popolazioni e persone più povere, deboli e fragili.

3. Stiamo vivendo nel nostro territorio o in territori a noi vicini l’esperienza del terremoto, esperienza che suscita panico e smarrimento in molti. Ti chiediamo il miracolo della speranza forte, della solidarietà generosa e della disponibilità attenta verso coloro che ne sono maggiormente colpiti.

4. Nell’ottobre prossimo inizieremo l’anno della fede, indetto dal Papa. Abbiamo bisogno di una vera rinascita spirituale, che porti anzitutto noi Chiesa ad essere segno e memoria di un Dio che “vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità”. Aiutaci, o Santo, ad accogliere l’invito che il profeta Osea ebbe a rivolgere al suo popolo che sempre più si allontanava da Dio: “Torna Israele, torna al tuo Dio”. Vera fede è ritornare al Dio da cui ci si è allontanati o che si è dimenticato o addirittura che non riconosciamo più come Padre e salvatore.

Siamo qui, o Santo dei miracoli, ad invocare la tua intercessione per le nostre famiglie, per questo nostro tempo e mondo, per questa nostra terra, per questa nostra Chiesa, nella fiduciosa speranza che, come ci ha ricordato il profeta Isaia, possiamo vedere la speranza prendere il posto della disperazione, la gioia prendere il posto della tristezza, l’amore prendere il posto dell’egoismo e la fede prendere il posto dell’incredulità. (+ vescovo Adriano)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 23 del 10 giugno 2012