“Metti fede” e “Avvento”

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Commentando… (del vescovo Adriano)

“Metti fede” e “Avvento”

Carissimi, mi rivolgo oggi particolarmente ai giovani, ma può essere un pensiero utile per tutti. Siamo all’inizio dell’Avvento. Cosa significa questa parola e questo tempo per noi? Il più immediato pensiero è che tra poco (poco più di 20 giorni) sarà Natale. E allora pensiamo alle vacanze, alle feste, alle cene, a qualche regalo da fare o da ricevere. Si vedono già o tra poco gli addobbi natalizi nei negozi, le luminarie sulle strade. Per molti il pensiero va alla difficile situazione economica, ai tagli alle spese che bisognerà fare e alle varie rinunce. Molti rischiano la rassegnazione perché sia a livello personale, o familiare, o sociale ed economico non si intravvede nulla di buono, per non parlare del campo della politica, stufati come siamo tutti di risse permanenti, di

chiacchiere inconcludenti e di tasse sempre crescenti. Alla luce della fede cristiana questo tempo vuole essere un tempo che ‘risveglia l’attesa’. Attesa di chi? Attesa di che cosa? Di Qualcuno che è già venuto e che continua a venire, di “Colui che era, che è e che viene”. La fede cristiana ci invita a pensare la nostra vita e a valutarla non in ragione del tempo passato (delusi, perché ora non c’è più), del tempo presente (ansiosi di cogliere al massimo le opportunità dell’attimo presente) e del futuro (illusi che questo o quello accada o si realizzi), ma in rapporto alla relazione con quell’Uno che dà stabilità, consistenza e valore a passato, presente e futuro, cioè la nostra relazione col Signore. Al centro dell’attesa c’è l’incontro: tra il Signore che ci accoglie (lui si dona) e noi che lo accogliamo (libertà nostra di accoglierlo).

Diceva papa Francesco ai giovani accorsi a Rio l’estate scorsa: “Se da una parte è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo, metterci in ascolto della sua parola perché è proprio accogliendo Gesù Cristo, Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per camminare con gioia. Ma che cosa possiamo fare? “Bota fé – metti fede” che cosa significa? Quando si prepara un buon piatto e vedi che manca il sale, allora tu “metti” il sale; manca l’olio, allora tu “metti” l’olio… “Mettere”, cioè collocare, versare. Così è anche nella nostra vita, cari giovani: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza, come voi stessi desiderate e meritate, dico a ciascuno e a ciascuna di voi: “metti fede” e la tua vita avrà un sapore nuovo, avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; “metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici che camminano con te. Metti fede, metti speranza, metti amore! Ma chi può donarci tutto questo? Nel Vangelo abbiamo sentito la risposta: Cristo… Per questo oggi vi dico con forza: “metti Cristo” nella tua vita e troverai un amico di cui fidarti sempre; “metti Cristo” e vedrai crescere le ali della speranza per percorrere con gioia la via del futuro; “metti Cristo” e la tua vita sarà piena del suo amore, sarà una vita feconda. Oggi, vorrei che tutti ci chiedessimo con sincerità: in chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù? Noi siamo tentati di metterci al centro, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. “Metti Cristo” nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!”.

Cari giovani, troviamoci numerosi sabato sera prossimo per innalzare lo sguardo oltre gli affannosi orizzonti umani, non per evadere ma per illuminarli con la luce che viene dall’Alto, da Cristo. A tutti buon e autentico “Avvento/Incontro”.    (+ vescovo Adriano)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 45 del 1° dicembre 2013