Rumori di elezioni politiche a primavera?

Facebooktwitterpinterestmail

Commentando… (del vescovo Adriano)

Rumori di elezioni politiche a primavera?

Con tutto il bisogno di lavoro per ‘riformare istituzioni’, per ‘sanare ingiustizie legalizzate’, per rinnovare ‘criteri di funzionamento della macchina pubblica’, per ‘rivedere l’organizzazione del lavoro sia pubblico che privato’, per ‘ridare impulso all’economia produttiva’, per ‘semplificare la macchina burocratica che moltiplica le spese e rallenta la soluzione dei problemi’ c’è bisogno ora invece di mettersi a litigare per mesi e mesi per la conquista o riconquista del potere, tutta finalizzata a salvaguardare l’egemonia dei partiti? O addirittura potrebbe essere una manovra per continuare a non cambiare nulla?

E questo sarebbe definito l’esercizio della democrazia, cioè rimandare tutto al giudizio del popolo? Tanto, poi ci vengono presentati da eleggere ancora quelli che vogliono i partiti, obiettivo principale dell’attuale legge elettorale o motivo per cui mai giunge a conclusione la nuova legge elettorale. Pensano che la gente non capisca? Comunque anche l’attuale Parlamento sa cosa si attende il popolo italiano e non c’è proprio bisogno di spendere tempo e denaro per non fare quello che si deve fare. Lo spettacolo dato nel perdere una settimana per eleggere qualche membro della Consulta, fa dire che proprio c’è poco interesse e voglia di lavorare sui tanti problemi urgenti e importanti. La cosa sicura che ogni parlamentare fa è quella di incassare lo stipendio e accumulare diritti per il futuro vitalizio, che sono disponibili a ridurre, non per loro stessi ma per quelli che verranno dopo. Mille uomini, con tutte le altre migliaia di impiegati per servire loro, con spese di gestione per una quantità infinita di altri servizi e privilegi, di spazi infiniti loro destinati: e tutto ciò per fare che cosa? Da quanti decenni si attendono i rimedi da tutti invocati e per tutti evidenti e che mai arrivano? Ci sarà qualcuno cui sta a cuore questa nostra Italia e che possa davvero porvi rimedio? Ormai tra la gente sempre più si sente dire: “speriamo!” Tutti cioè invocano qualche segno di speranza. Come credenti, aggiungiamo anche una preghiera, perché la speranza non abbia a morire e non prendano spazio invece disperazione e ribellione.  (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 35 del 21 settembre 2014