Tre giorni nel Vicariato di Ca’ Venier

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Tre giorni nel Vicariato di Ca’ Venier

Lunedì, martedì e mercoledì, ho trascorso tre giorni con i sacerdoti in servizio pastorale nel Vicariato di Ca’ Venier. Ho potuto celebrare con loro l’eucaristia a Ca’ Tiepolo, a Ca’ Venier e a Scardovari. A queste celebrazione eucaristiche feriali ‘unificate’ hanno partecipato, insieme a tutti i presbiteri, diversi fedeli sia dalle singole Unità Pastorali come anche dal Vicariato. Non è mancata qualche celebrazione dell’ora media o del vespero tra vescovo e presbiteri. Le celebrazioni eucaristiche, stimolate dalla lettura liturgica dal libro degli Atti degli Appostoli, volevano essere invocazione di luce e di grazia dal Signore per migliorare l’impegno dei preti e stimolare l’impegno dei laici delle comunità cristiane per aiutare le comunità stesse a ‘perseverare nella fede e nella comunione’. Una ‘lectio biblica’, cioè un incontro su una pagina della ‘Parola di Dio’, questa volta di uno dei Salmi che cantano la misericordia di Dio (Salmo 102), è stata offerta alle numerose catechiste e catechisti del Vicariato. Non è mancato un saluto ai ragazzi del catechismo di Ca’ Tiepolo che avevano l’incontro in quei giorni e una proposta catechistica ai ragazzi e genitori del catechismo dell’Unità Pastorale di Ca’ Venier. Significativo anche l’incontro ‘di passaggio’ con due persone che stanno vivendo l’esperienza della malattia. Molto simpatico l’incontro con i bambini della Scuola Materna di Scardovari, che erano stati ben preparati all’incontro col ‘vescovo’. A Tolle ho pure incontrato i ragazzi delle elementari e delle medie, convocati per il catechismo: mi hanno fatto molte domande interessanti. Un saluto finale c’è stato anche per gli animatori che si stanno preparando per l’animazione del Grest di Ca’ Tiepolo.

vescovo-ca-venier-1La maggioranza del tempo però è stata dedicata all’incontro con i preti, sia in gruppo che personale. Ravvivare la fraternità presbiterale, confrontarsi sia insieme che con il vescovo sulle ‘gioie e fatiche’ del servizio di preti nel medesimo territorio, provare a ripensare insieme a come rendere più fruttuoso il ministero stesso, vissuto in maniera ‘umanamente possibile’ anche al presbitero, è stata una buona occasione per rincuorarsi e per ‘aprire orizzonti di speranza’ e ‘varchi di luce’. Da parte mia è stato un mettermi in ascolto di questi sacerdoti, cercando di intuire anche ciò che non sempre si riesce ad esprimere compiutamente. Ma ho pure avuto modo di ringraziarli per la loro opera e incoraggiarli nel loro servizio alla fede e alla carità della gente di quel territorio, invitandoli ad accogliere e a incoraggiare l’iniziativa e l’impegno di quanti sono loro vicini nelle loro comunità. I momenti conviviali sono stati distensivi, sinceri, liberi e caratterizzati da serenità e anche ilarità. Ringrazio uno ad uno questi sacerdoti: don Fabrizio, don Lucio, don Yacopo, p. Simon, don Corrado, don Paolo, don Michele e p. Cesare. L’ordine è ‘geografico’, girando l’Isola di Ca’ Venier di qua e di là del Po. La visita ha fatto bene anche a me. Mi auguro che il Signore renda fecondi questi nostri incontri a vantaggio di quelle comunità e anche nostro personale. Parlarsi sia tra presbiteri che con il vescovo, esprimersi con gioia e sincerità, rallegra l’animo, semina speranza e fa bene allo spirito e al corpo, più che rimuginare chiusi in se stessi o rimestare lamentele o critiche che non portano alcun rimedio e seminano solo frustrazione o reciproca diffidenza. Il Signore ci faccia crescere tutti nella gioia del vangelo e nella pace del Risorto e in tutti gli altri frutti dello Spirito.

 + Adriano Tessarollo

(Da “Nuova Scintilla”, n. 16 del 24 aprile 2016)