A proposito di profughi

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Commentando… (del vescovo Adriano)

A proposito di profughi

Continuano a giungere in Italia tante persone in fuga, giovani, donne, minori non accompagnati. Il Governo centrale cerca di smistarli su tutto il territorio italiano, per quel tanto di tempo che qui si fermeranno, perché essi pensano di essere di passaggio qui da noi. Gli amministratori del nostro territorio (Regione e Comuni) hanno difficoltà ad accoglierli per due motivi. Il primo motivo che viene addotto è di ordine economico: la scarsità delle risorse disponibili. Il secondo motivo invece è ‘culturale’, cioè essi si sentono addosso il pensiero dei loro stessi cittadini che dicono che non ci sono risorse neanche per loro, che abbiamo già tanti poveri, che questa gente crea disordine… e altre cose del genere che pur hanno qualche fondamento di verità.

Raramente invece si sentono incoraggiati dai cittadini a rimboccarsi insieme le maniche per cercare di andare incontro a chi si trova in situazione così disastrata e bisognosa di aiuto. Confrontavo questo modo di pensare con quello di un santo dei primi secoli della Chiesa che commentava la parola di Gesù: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia». Egli scrive: “Mentre tutti vogliono che sia usata misericordia verso di loro, sono pochi quelli che la usano verso gli altri. O uomo, con quale coraggio osi chiedere ciò che ti rifiuti di concedere agli altri? Chi desidera di ottenere misericordia in cielo deve concederla su questa terra. C’è infatti in cielo una misericordia, a cui si arriva mediante le misericordie esercitate qui in terra. Esiste dunque una misericordia terrena e una celeste, una misericordia umana e una divina. Quale è la misericordia umana? Quella che si volge a guardare le miserie dei poveri. Quale è invece la misericordia divina? Quella, senza dubbio, che ti concede il perdono dei peccati. Dio su questa terra ha fame e sete nella persona di tutti i poveri. Non disprezzare dunque la miseria dei poveri, se vuoi sperare con sicurezza il perdono dei peccati. Che cosa volete, fratelli, e che cosa chiedete quando venite in chiesa? Certamente non altro che la misericordia di Dio. Date dunque quella terrena ed otterrete quella celeste”.

Noi che crediamo in Gesù e al suo vangelo come ci sentiamo di fronte a queste parole? Forse non sarà il caso di interrogarci su come possiamo andare incontro a questi poveri, nostri fratelli, quali forze e disponibilità mobilitare positivamente, anziché parlare sempre di come respingerli, magari anche incoraggiando i nostri amministratori a ciò? (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 31 del 3 agosto 2014