La chiesa di S. Caterina d’Alessandria, sorta nel primo Quattrocento è stata collegata fin dall’inizio al monastero delle Cistercensi.
Trasformata nella facciata alla fine del Cinquecento erimaneggiata all’interno nel primo Seicento, fu consacrata nel1662 con i suoi altari in legno.
Gli attuali altari in marmo risalgono alla prima metà del Settecento ed echeggiano il gusto nobile della venezianità.
Particolarmente ricco è l’altare della Madonna della Salute (II a dx).
La sacrestia, rivestita in noce, è del 1753. Al piano superiore, dietro l’altar maggiore, è conservato il coro monastico del 1729. L’organo Bazzani è datato al 1864.
La chiesa è abbellita da opere di Andrea Vicentino, Alvise Benfatti, Antonio Zonelli e altri pittori di ambito veneto. Recentemente è stata dotata di alcune teche, le quali illustrano la vita di preghiera e l’opera di promozione del ceto femminile, iniziato in Città dalle Cistercensi e portato avanti nell’Ottocento – fino al 2006 – dalle suore Canossiane.
Vi è esposta copia del celebre ‘pastorale dell’abbadessa’, di fine ‘300.
Elegante il campanile a cipolla del 1661, disegnato da Baldassarre Longhena.