Dalla politica alla famiglia cristiana

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Dalla politica alla famiglia cristiana

Chiudo per ora le mie riflessioni sulla vita politica del nostro Paese, invitando ognuno a valutare, se non il meglio, almeno il meno peggio che viene promesso o proposto. Non deve mancare neanche l’avvedutezza per intuire tutto quello che viene taciuto in questo mese di ‘propaganda politica’. Anche i nomi che vengono proposti possono essere significativi, ma bisogna guardare in che posizione sono messi nella lista, perché, con il ‘porcellum’, essi sono collocati in ragione del calcolo di quanti voti una lista prenderà in quella circoscrizione; gli altri che vengono dopo sono solo come gli specchietti per le allodole. È importante infine anche avere memoria storica di come persone, gruppi o partiti si sono comportati in passato. Resto talvolta perplesso di come vengono condotti i confronti politici televisivi: mi sembra di stare ad assistere ad un incontro di ‘pugilato’, cosicché alla fine spesso il consenso sembra più un fatto

emotivo da strappare che una valutazione seria degli argomenti e degli impegni che vengono proposti e assunti.

Dopo avere proposto domenica scorsa una Nota pastorale sul battesimo, prendo spunto dal vangelo di questa domenica, che ci fa ascoltare il brano conosciuto come ‘Le nozze a Cana’. Esso mi spinge ad aprire delle riflessioni sul matrimonio cristiano e sui tanti cristiani che scelgono la semplice convivenza o il matrimonio civile e chiedono però contemporaneamente il battesimo per i figli. Oggi annuncio solo l’argomento e mi riprometto di continuare la riflessione nelle prossime settimane.

Se dovessi riassumere il senso del primo dei sette ‘segni’ o ‘miracoli’ di Gesù che l’evangelista Giovanni racconta nel suo vangelo (Nozze di Cana), direi così: Cambiando l’acqua contenuta nelle anfore per le abluzioni rituali in ottimo vino, nel contesto di un banchetto di matrimonio, Gesù annuncia che la Nuova ed Eterna Alleanza (sancita nel sangue di Cristo e nel dono dello Spirito- vino ottimo) compie e sostituisce l’Antica Alleanza (sancita al Sinai in base alla legge-acqua delle anfore per le abluzioni rituali). Il contesto matrimoniale richiama il fatto che in Gesù, Dio, lo Sposo, viene a incontrare il suo Popolo, la Sposa. La Madonna, immagine della Chiesa, è lì a sollecitare questo dono e la sua manifestazione. Questo messaggio qualifica il matrimonio come segno-sacramento dell’amore fedele e stabile di Dio per il suo popolo, dell’amore stabile e fedele che Dio, lo Sposo, offre al suo popolo, la Sposa, e dell’amore stabile e fedele che la Sposa, il popolo, è chiamata a ricambiare al suo Sposo, Dio. Ecco perché il matrimonio è ‘Sacramento’: segno dell’amore di Dio per l’uomo, secondo lo stile con cui Gesù ha amato la Chiesa e la Chiesa è chiamata ad amare Lui. Da qui discendono tutte le conseguenze, i doni e le esigenze del matrimonio cristiano.   (+ vescovo Adriano)

 

 

da NNUOVA SCINTILLA 3 del 20 gennaio 2013